
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), inteso come la raccolta di dati e documenti che riguardano la storia clinica dell’assistito, è una delle ultime novità introdotte e utilizzate nel processo di digitalizzazione in ambito sanitario per agevolare l’assistenza del paziente e facilitare l’integrazione delle diverse figure professionali attraverso una base informativa comune.
Il vantaggio per il cittadino consisterà nella possibilità di archiviare e consultare tutta la propria storia sanitaria in qualsiasi momento, avendola a disposizione in forma digitale e, al bisogno, condividerla con il network dei professionisti della salute per garantirsi un servizio più efficace ed efficiente.
L’aggregazione di tutti i documenti socio-sanitari relativi al cittadino, generati dai vari attori del SSN e dai servizi socio-sanitari regionali e la condivisone dei dati clinici tra operatori sanitari e, soprattutto, tra medici di base e medici specialisti, pone la protezione della salute del cittadino al centro del piano di riorganizzazione del sistema sanitario.
Dal mese di maggio in alcune regioni d’Italia parte la sperimentazione che consente di attivare in Farmacia il Fascicolo Sanitario Elettronico promuovendo ulteriormente i servizi digitali e apportando benefici notevoli soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria epidemica da Covid-19.
L’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, che rientra nel progetto più ampio della “Farmacia dei servizi” dovrà rispettare le disposizioni del Gdpr 2018 in materia di protezione e sicurezza dei dati personali sensibili. Le varie piattaforme tecnologiche e i servizi a supporto, quali ad esempio i software gestionali delle farmacie, dovranno garantire la conservazione e la condivisione dei consensi rilasciati dal cittadino.
Il cambiamento in corso assume un valore ancora più rilevante quando si parla di aderenza terapeutica. È stato dimostrato che l’adesione alle terapie non solo consente di contrastare le patologie, ma anche di generare un importante risparmio per il sistema sanitario nazionale. La presenza capillare delle farmacie sul territorio nazionale, rappresenta la risorsa di prossimità più indicata per supportare il cittadino a livello professionale e sociale, anche in ambito di prevenzione e di educazione alla salute.
I nuovi modelli di organizzazione della sanità, in cui anche il rinnovato ruolo del farmacista s’innesta, devono prevedere una collaborazione più strutturata tra i professionisti della salute, in particolare tra medici e farmacisti, per garantire continuità assistenziale sul territorio e rispondere adeguatamente ai bisogni dei pazienti ed alle esigenze dei familiari.
Si attua così un processo di grande evoluzione, dal classico stereotipo del farmacista inteso come mero dispensatore di farmaci a specialista della salute che si affianca al medico di base, condividendo le proprie competenze attraverso l’erogazione dei servizi di primo livello al cittadino, in differenti ambiti di applicazione quali ad esempio aderenza terapeutica ed assistenza domiciliare integrata.
Un nuovo modo di esercitare il ruolo di farmacista, in un mutato contesto socio-economico-sanitario dove la professione e le competenze si trasformano, si integrano, progrediscono verso un modello di riferimento aperto e condiviso, assumono un ruolo centrale, a vantaggio sia del sistema sanitario che del cittadino.